MOGLIE E BUOI

sabato 2 dicembre (ore 21.00)
commedia dialettale

scritto e diretto da Adriano Mazzucco
Compagnia MODUS VIVENDI (Verona)

La commedia ci presenta, in maniera divertente, una radicata ed insanabile rivalità tra due piccoli borghi, uno situato in collina e uno in riva al lago divisi da pochi chilometri di distanza. Ogni abitante di ciascuno dei due borghi è fieramente e campanilisticamente convinto della superiorità del proprio paese. Ma una ventata di freschezza e novità arriva a scalfire l’arrugginita ed ottusa contrapposizione: l’amore che sboccia tra un giovane di Montalto e una ragazza di Borgolino. “Moglie e buoi…”, ricca di personaggi caricaturali e sicuramente di divertimento per lo spettatore, è una commedia che strappa il sorriso, ma propone anche una riflessione sui pregiudizi e sulla possibilità di superarli. Garanzia di assoluto divertimento, lo spettacolo mette il dito nella piaga dei vizi della gente, trattando gli argomenti più delicati sdrammatizzandoli con argute battute, accentuate dal supporto del vernacolo.

MATRIMONIO IN CASA DI RIPOSO

sabato 25 novembre (ore 21.00)
commedia dialettale

liberamente tratto da “Ci sono cascato come un pollo” di Camillo Viticci per la regia di Luciano Sonda
Compagnia IL SIPARIETTO (Cassola)

Ispirata al motto “divertirsi per far divertire”, questa commedia dialettale va alla scoperta del modo in cui ricordano, comunicano e sognano le persone anziane, senza sottovalutare le loro fragilità ed eventuali raggiri a cui, talvolta inevitabilmente, sono esposte. Una deformazione comica della realtà oppure una triste realtà? Al pubblico la risposta, questo è il valore aggiunto del teatro.
La storia si svolge in una casa di riposo nella quale l’anziano Ferdinando, detto Nando, credendosi ancora un galletto appetibile nel pieno delle sue forze fisiche, viene convinto dall’infermiera che una giovane russa si sia innamorata di lui e che lo voglia sposare. Il matrimonio viene celebrato, ma con lui viene pure smascherato il disgustoso interesse economico…

GRISU’, GIUSEPPE E MARIA

sabato 25 marzo 2017 (ore 21.00)
commedia dialettale
di Gianni Clementi per la regia di Daniele Marchesini
Compagnia “LA MOSCHETA” (Colognola ai Colli VR)

09-grisuAmbientata negli anni ’50, la vicenda si svolge in una sagrestia della provincia veneta e vede per protagonista il parroco del paese, don Gino, alle prese con i piccoli e grandi problemi dei suoi compaesani. In particolare si troverà a dover trovare soluzione ai guai di due sorelle: Maria, moglie di un minatore emigrato in Belgio, a Marcinelle, e Teresa, che tutti conoscono come seria e illibata. Alla loro storia si intreccia quella di altri personaggi, tra i quali il fedifrago farmacista del paese e il sagrestano Berto, invalido e bizzarro, vera e propria croce del povero don Gino.
8 Agosto 1956: tragedia nella miniera di Marcinelle in Belgio. Scoppia un incendio nel pozzo principale che intrappola e non lascia scampo a 237 minatori, di cui 139 italiani emigranti. Italiani che si recavano in Belgio perché quel paese aveva stipulato un particolare accordo con l’Italia dell’immediato dopoguerra: per ogni minatore inviato a lavorare nelle miniere veniva riconosciuta all’Italia l’importazione di due quintali di carbone al mese. Le fabbriche in Italia potevano così produrre acciaio e auto anche per mezzo di questi poveri e affamati disgraziati. Più di 60.000 furono inviati in Belgio, reclutandone anche in buona parte dal Veneto, a lavorare in condizioni inumane con l’assenza totale di norme di sicurezza, provocando numerosi incidenti. Però quest’ultimo di Marcinelle, verificatosi in pieno agosto mentre gli italiani erano in vacanza, provocò una fortissima emozione e un grande sdegno. Ma non un giornale parlava di questo famigerato contratto definito “uomo-carbone”.
Il Belgio le sue ragioni le aveva, non aveva più nessun residente che scendesse nelle miniere, mentre gli Italiani li si accontentava con molto poco: baracche per viverci e condizioni di lavoro, come detto, disumane.

A NON SAVERLA GIUSTA

sabato 13 febbraio (ore 21.00)
commedia dialettale

di Loredana Cont per la regia di Italo Cunico – Compagnia PIOVENE TEATRO (Piovene Rocchette)

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Ambientata negli anni ’60 si inserisce nel tipico filone della commedia tradizionale, dialettale, presentando la classica famiglia con un padre equilibrato, moglie bisbetica, cognata zittella e bigotta, nonno ironico e un po’ avaraccio e brava figliola ventenne e inaspettatamente e drammaticamente incinta. Un testo ricco di battute di assoluto divertimento, che porterà il pubblico a rievocare tempi lontani dai nostri usi e costumi di oggi. La storia si svolge nell’arco di una giornata. Mariotta aspetta con impazienza il ritorno della sorella Caterina da “Lourdes”, e cerca di coinvolgere nella sua ansia anche il marito Menego e il suocero Nane ai quali, in verità, della Caterina e dei suoi frequenti pellegrinaggio poco importa. Quando Caterina arriva con una valigia di madonnette di acqua santa , inavvertitamente sente la nipote Lina fare un certo discorso all’amica Rosetta dal quale discorso intuisce senza possibilità di errore che la ragazza è incinta. E’ quindi indispensabile comunicare ai componenti della famiglia la drammatica realtà. Ma la ragazza è “ingroppata” o no? A non saperle giuste le cose quanti sbagli si fanno?

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

VENDESI APPARTAMENTO CON SUOCERA

sabato 7 novembre (ore 21.00)
commedia dialettale

Compagnia C.S.T. Il Palco (Dolo) – regia di Laura Valentini

02 vendesi appartamentoAnni ’50: Rachele è una giovane sposina la cui salute è resa cagionevole da una strana forma di narcolessia. La suocera del giovane ingegnere Umberto, divenuta vedova da poco, si insedia nella casa degli sposi e il suo imponente modo di fare finisce per condizionare irrimediabilmente la figlia e il rapporto di coppia. Secondo l’avvocato Costantino l’unico modo per salvare il matrimonio dell’amico Umberto è quello di mettere in vendita la casa, con suocera annessa! La manovra, tuttavia, è destinata a non riuscire, non solo per l’equivoco generato dall’annuncio poco chiaro nella sezione delle vendite immobiliari, ma soprattutto per un inaspettato secondo annuncio che pare annullare definitivamente il traballante matrimonio. A rendere ulteriormente debole la famiglia ci si mettono una zia suora stranamente lesionata da bombardamenti delle guerre e un medico in pensione, proprietario dell’adiacente appartamento, che somministra singolari rimedi a tutto il caseggiato.”

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4