PUCCINI e la fine del Melodramma

sabato 2 marzo ore 21.00
lirica
(fuori abbonamento)

da MANON, BOHÈME, TOSCA e BUTTERFLY fino al geniale capolavoro comico dello SCHICCHI
Allestimento scenico di Pier Zordan e un prestigioso cast di tredici affermati cantanti concertati al pianoforte dal M° Stefano Bettineschi

Lo spettacolo pone in rilievo la grande produzione Pucciniana a tutto tondo, dalle intense vicende drammatiche delle più famose eroine (Manon, Mimì, Tosca e Butterfly) al capolavoro comico dello Schicchi.

Racchiusi in un fantastico decennio, i primi quattro capolavori pongono in assoluto rilievo la protagonista, prepotentemente scolpita dalla morbida e suadente vena melodica del compositore toscano. E lo fa sfacciatamente, evidenziando la solitudine della donna attraverso la svirilizzazione del maschio (De Grieux e Rodolfo assistono arrendevoli e inerti alla morte dell’amata, l’uno che pende dalle labbra di Manon come un uomo-oggetto e l’altro che si piange addosso sul letto di Mimì), oppure per l’effettiva eliminazione fisica dalla scena (nel 2°atto Pinkerton sparisce completamente e Cavaradossi si limita ad un paio di fugaci entrate e alla voce “fuori campo”); in altre parole, alla simbolica uccisione del maschio, Puccini contrappone quella effettiva della donna, che si immola per l’uomo amato.

Con Gianni Schicchi, invece, il compositore si avventura felicemente nell’opera comica firmando una delle partiture più smaglianti del melodramma italiano. Fin dal debutto Newyorkese del 1918 acquisì una straordinaria popolarità grazie alle novità che emanava: in quest’unico atto non c’è divisione tra personaggi e ambiente ma proprio l’ambiente è il vero protagonista (assieme a Buoso Donati, già morto prima di iniziare l’opera) mentre Schicchi, l’apparente dominatore della scena, è completamente assorbito dal disincantato e velenoso humor di casa Donati, con i numerosi parenti del defunto ricco mercante totalmente immersi in una situazione quasi surreale e talora imbarazzante. E Schicchi, grande burlone e beffeggiatore, ideando la grande furbata testamentaria a ribaltare le volontà del defunto, riuscì entrare nella storia guadagnando un posto di rilievo nel XXX canto dell’Inferno dantesco tra i falsari, con questi versi del sommo poeta: “per guadagnar la donna della torma falsifica in sé Buoso Donati, testando e dando al testamento norma”.

CONCERTO LIRICO

sabato 11 marzo 2017 (ore 21.00)
musica lirica
Corale “Le Voci dei Berici
dirige MICHELE BETTINELLI

08-lirico

dedicato al tenore Franco Tonello, nel ventennale della scomparsa
In programma cori, arie, duetti e concertati tratti da
DON GIOVANNI – NORMA – IL CAMPANELLO – L’ELISIR D’AMORE – DON PASQUALE – NABUCCO RIGOLETTO – LA TRAVIATA – TOSCA – CAVALLERIA RUSTICANA
interpreti
ANNA MARIA DI FILIPPO (soprano), ENRICO PERTILE (tenore), PIER ZORDAN (baritono)
al pianoforte STEFANO BETTINESCHI
presenta PIER ZORDAN

CAVALLERIA RUSTICANA

sabato 16 aprile (ore 21.00)
opera lirica

libretto di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci – musica di PIETRO MASCAGNI – allestimento di Pier Zordan – Compagnia VicenzaLirica

10 cavalleriaTratta da una novella di Giovanni Verga, è l’opera “verista” per eccellenza. Quando Pietro Mascagni decise di partecipare al concorso della Casa Musicale Sonzogno, riservato ai giovani compositori, fin da subito pensò a “Vita dei campi”, che il Verga da poco aveva già trasposto in pièce teatrale, portata al grande successo dall’inarrivabile Eleonora Duse. È il giorno di Pasqua e in un paese siciliano il giovane Turiddu, come dice l’originale racconto “figlio della gnà Nunzia”, al ritorno dal servizio militare, apprende che la bella fidanzata Lola nel frattempo è andata in sposa al ricco carrettiere Alfio. Dapprima si consola con un’altra paesana, Santuzza, ma l’antica passione comincia a riprendere il sopravvento fintantoché i due ex fidanzati iniziano a frequentarsi di nascosto. Nulla sfugge alla gelosissima Santuzza che decide di affrontare d’impeto Turiddu, chiedendogli spiegazioni delle sue “assenze” notturne; ricevendone in cambio soltanto offese e sentendosi tradita nei suoi veri e puri sentimenti va a rivelare al Carrettiere la scandalosa tresca. È superfluo ricordare che siamo in Sicilia, terra stupenda e clima meraviglioso ma abitata da gente molto attenta all’ “onore” e, di conseguenza, al “disonore” … finale scontato con sfida a duello tra i due contendenti. Soccomberà il giovane per una mossa d’astuzia (a tradimento) dell’attempato Alfio. Il sipario si chiude con una popolana che annuncia, in maniera assolutamente impersonale, l’esito del duello “Hanno ammazzato compare Turiddu!”, come dire: “tutto vidi, nulla saccio”.

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4