CHE SIA SOLO COLPA DEL CORONAVIRUS?

sabato 1 aprile (21.00)
commedia dialettale

Compagnia LA GIOSTRA (Vicenza)
regia di Luisa Vigolo

Le tre sorelle, Antonia, Brigida e Jole, sono terrorizzate dalla nuova pandemia.
Il loro terrore viene amplificato dalle notizie (mal)riportate dalle amiche Genuflessa e Gesuina.
Antonia, influenzata da dicerie e da fake news, si convince di essersi presa il terribile virus e la situazione sembra diventare tragica quando due sanitari, bardati dalla testa ai piedi, si recano nell’abitazione delle sorelle.
A complicare il quadro ci si mettono Fra Giacomo, che col suo giro di confessioni aiuta i contagiati pentiti a salire in Paradiso, e una bottiglia di “1000 erbe”, che porta la povera Antonia ad avere uno strano colloquio col defunto spasimante Modesto.
Alla fine delle tragicomiche avventure sarà proprio una “Corona” a risanare lo spirito e riportare a tutti una perfetta guarigione!

DIGHE DE YES

SPETTACOLO ANNULLATO
causa positività covid di un attore della Compagnia

sabato 2 aprile ore 21.00
commedia dialettale

di Loredana Cont, traduzione in lingua veneta di Rossella Marchi
Compagnia I SAMBEI di San Tomio di Malo
regia di Edoardo Zocca

Arnaldo è un giovanotto orfano, amorevolmente curato dalla governante Saveria, buono ma talmente taccagno da non volersi sposare per paura che un’eventuale consorte possa dilapidare il suo patrimonio. La tranquillità domestica è sconvolta dall’arrivo improvviso dello zio Giovanni dall’America, che vuole nominare Arnaldo suo erede, a patto che sia già sposato.
La visita inaspettata dello zio, accompagnato dalla giovane ed eccentrica moglie, dà vita ad una serie di equivoci e spassosi malintesi. Intanto, Saveria, aiutata dall’amico d’infanzia Giacomo e dalla giovane nipote Rosetta, deve trovare alla svelta una moglie per il caro protetto e architettare una improbabile quotidianità familiare, al momento del tutto inesistente… Inevitabilmente scaturiscono innumerevoli gag comiche e colpi si scena ad un ritmo forsennato!

CHE AFFARE LA CASA POPOLARE!

sabato 19 marzo ore 21.00
commedia dialettale

Commedia brillante di Loredana Cont, tradotta in lingua veneta
Compagnia SALE E PEPE di S.Giovanni Ilarione VR
regia Giulia Magnabosco

Commedia dialettale incentrata sulle vicissitudini di un’insoddisfatta famiglia veneta degli anni ‘90. I coniugi Ugo e Rina cercano di migliorare la propria condizione abitativa, non amando affatto l’appartamento in cui sono in affitto da anni. Per loro e le due figlie i locali sono stretti, la caldaia non funziona, i sanitari traballano… Dopo aver tentato, senza successo, di far fare delle ristrutturazioni al padrone di casa, la coppia, su suggerimento dell’amico Gino, ha la brillante idea di presentare richiesta di alloggio comunale, mettendo in atto tutti gli escamotage per rientrare in graduatoria, in primis riportando a casa l’anziana nonna dall’ospizio. La commedia porta all’estremo comico alcune dinamiche sociali come il rapporto genitori-figli, lo scontro padroni-affittuari, nonché la difficoltà di essere anziani. Spassosa commedia a ricalcare tutti quei personaggi che nella frenetica vita quotidiana ci passano spesso inosservati …

SCANDALO IN CANONICA

Comunichiamo che, nostro malgrado, ci vediamo costretti alla
sospensione degli spettacoli del 29 febbraio, 14, 21 e 28 marzo
per ordinanze di Regione/Comune/Curia, alle quali non si può transigere

Seguiranno nostri aggiornamenti sull’eventuale recupero e sul proseguo del calendario

 

 

sabato 14 marzo ore 21.00
commedia dialettale

SCANDALO IN CANONICA di Antonella Zucchini
traduzione in lingua veneta, adattamento e regia di Narciso Gusso
Compagnia GRUPPO TEATRALE CAORLOTTO (Caorle)

La quiete di una tranquilla canonica di campagna viene messa sottosopra dall’arrivo improvviso di Arnaldo, aitante giovane, nel quale lo zio prete ripone i più ambiziosi progetti ecclesiastici. Ma tra equivoci, fraintendimenti e colpi di scena, non tutto va esattamente come deve andare…

DIGHE DE YES

Comunichiamo che, nostro malgrado, ci vediamo costretti alla
sospensione
degli spettacoli del 29 febbraio, 14, 21 e 28 marzo
per ordinanze di Regione/Comune/Curia, alle quali non si può transigere

Seguiranno nostri aggiornamenti sull’eventuale recupero e sul proseguo del calendario

sabato 29 febbraio ore 21.00
commedia dialettale

DIGHE DE YES di Loredana Cont, traduzione in lingua veneta di Rossella Marchi
Compagnia I SAMBEI (San Tomio di Malo)
regia di Edoardo Zocca

Arnaldo è un giovanotto orfano amorevolmente curato dalla governante Saveria, buono ma talmente taccagno da non volersi sposare per paura che un’eventuale consorte possa dilapidare il suo patrimonio. La tranquillità domestica è sconvolta dall’arrivo improvviso dello zio Giovanni dall’America, che vuole nominare Arnaldo suo erede a patto che però sia già sposato. La visita inaspettata dello zio, accompagnato dalla giovane ed eccentrica moglie, dà vita ad una serie di equivoci e di spassose circostanze. Saveria, aiutata da Giacomo – amico d’infanzia di Arnaldo – e dalla giovane nipote Rosetta, deve trovare alla svelta una moglie per il caro protetto e architettare una quotidianità familiare inesistente…

TRAMACI PAR L’EREDITÀ

sabato 15 febbraio ore 21.00
commedia dialettale

TRAMACI PAR L’EREDITÀ
tratto da “L’Erede universale” di François Regnard – traduzione in lingua veneta, adattamento e regia di Paolo Balzani.
Compagnia SCHIOTEATRO80

Era il 9 gennaio 1708 quando fu messo in scena per la prima volta il Légataire di quel Regnard che nella sua Francia otteneva un grandissimo successo, imitando il collega Molière e tentando di raggiungerne la immensa grandezza. Un cronista dell’epoca osservava sulla commedia: “Ne ho sentito un gran male, ma in compenso il teatro era sempre esaurito”. In effetti il successo fu tale che sbalordì la stessa critica, che guardava con superiorità questo Autore ancora troppo legato ai canoni della vecchia Commedia dell’Arte. Certo che a 35 anni dalla morte di Molière, nessuno avrebbe pensato che uno spettacolo potesse essere replicato ventitre volte in soli quaranta giorni ottenendo sempre il tutto esaurito. La critica che prima lo ignorava, gli contestava di avere imitato L’avare e forse anche quel suo essere poco elegante e troppo popolare.
Questa idea di commedia del popolo e il legame con la tradizione italiana della Commedia dell’Arte, hanno spinto Paolo Balzani a elaborare una traduzione di quella commedia che in italiano suona “L’erede universale”, mentre in lingua veneta diventa “Tramaci par l’eredità”. Si tratta di progetto culturale per dare da un lato quella maggiore freschezza e immediatezza che il vernacolo possiede, e dall’altro per attuare una sorta di legame storico tra la tradizione teatrale francese e la nostra, indiscutibilmente quella di Carlo Goldoni.
Oltretutto, l’elaborazione ha dato spunto per creare un ritmo moderno nell’impianto dell’opera classica, sottolineando la potenza espressiva del protagonista: Geronte, il vecchio avaro, genialmente esilarante nella sua ruvidità, ma altrettanto drammatico nella sua riflessione di una vita che inesorabilmente sfugge.

EL MOROSO DELA NONA

sabato 23 novembre ore 21.00
commedia dialettale

EL MOROSO DELA NONA di Giacinto Gallina
Compagnia TREVISO TEATRO (Preganziol)
regia di Vaina Cervi Molin, deus ex machina Marina Biolo

Venezia, fine ’800, mentre sullo sfondo va in scena la famosa regata che si svolge sul Canal Grande, la commedia pone in rilievo le vicissitudini di una povera famiglia di barcaroli alle prese con una serie di avvenimenti imprevisti, in bilico fra disfatta e riscatto economico, grandi sogni e incombenze quotidiane, amori impossibili e convenienze sociali. A sorpresa nonna Rosa, vera anima e riferimento della famiglia, reincontra il suo primo, contrastato e mai dimenticato moroso. E così, in un crescendo di emozioni, l’onestà e l’impegno vinceranno sulla sfortuna, il cuore vincerà sulla ragione, a dispetto di un destino che sembrava già scritto, per un lieto fine garantito.

LA SBÉTEGA SORÀDA

sabato 26 ottobre ore 21.00
commedia dialettale dal Teatro d’Autore

LA SBÉTEGA SORÀDA
Adattamento in lingua veneta di David Conati da “La Bisbetica domata” di W.Shakespeare
Compagnia TEATROPROVA (San Bonifacio)
regia di Antonella Diamante

“Prendi una donna e trattala male”. Versione in dialetto veneto de “La bisbetica domata” … con finale a sorpresa! La commedia trae ispirazione da “La bisbetica domata” di W. Shakespeare ma David Conati ne ha fatto una versione più “casalinga”, ambientando l’azione nel 1700, tra Verona e Cologna Veneta, sfruttando l’impatto comico del dialetto veronese con influenze vicentine e semplificando la trama pur mantenendo sostanzialmente fedeli i personaggi principali di Caterina e Petruccio che nella nuova versione diventano Caterina e Pier Pearin. Il testo è agile e divertente, le figure maschili e femminili sono ben delineate e nell’allestirlo abbiamo deciso di rendere bisbetiche, ciascuna a suo modo, anche le altre figure femminili tranne Trania, la serva di Pier Pearin, che potrebbe, a buon diritto, essere l’unica reale bisbetica e che noi per contrapposizione abbiamo reso una popolana disincantata dotata di una fastidiosa ma simpatica franchezza e di improbabili conoscenze letterarie. Il finale riserverà delle sorprese rispetto al testo originale, d’altronde, cari spettatori, nel conflitto tra il mondo maschile e quello femminile chi potrà mai avere la meglio?
Pier Pearin da Cologna Veneta alla morte del padre, per poter entrare in possesso di tutte le sue terre deve
contrarre matrimonio con una donna nobile (o quasi), altrimenti per espressa volontà del genitore, tutti gli
averi del padre andranno alla Chiesa. Così in cerca di una donna da marito che risponda a questi requisiti Pier Pearin parte per Verona accompagnato da Trania, fedele serva, già a servizio dal padre, sagace e pungente e molto più furba di lui. A Verona incontra casualmente il vecchio amico Ortensio che spasima per poter sposare la figlia più giovane di Battista Minola, Bianca. Battista però non la vuole dare in sposa a nessuno a patto che prima si sposi Caterina, la figlia più vecchia nota a tutti per il suo carattere per nulla accomodante. In cambio di una grossa somma di denaro Pier Pearin accetta di sposare Caterina scatenando quindi la competizione tra i corteggiatori di Bianca che fanno a gara per accaparrarsela in quanto bella, brava, buona e mai lodata abbastanza… alla fine l’amore trionferà, ma…

EL GAROFOLO ROSSO

sabato 30 marzo ore 21.00
commedia dialettale d’Autore

EL GAROFOLO ROSSO di Antonio Fogazzaro
Compagnia LA TRAPPOLA (Vicenza) – regia di Alberto Bozzo

Atto unico in un colorito dialetto veneto ambientato ai primi del ‘900 dentro l’Ospizio dei nobili decaduti… le baruffe tra l’anziana contessa Marieta, astiosa vegliarda cieca, e l’ex marito che si ostina a cercare la sua compagnia per interesse. Causa di tanta acredine un garofolo rosso e la “so spussa”… Ormai prossima alla conclusione dei suoi giorni, assistita dalla fedele fantesca Tonina, la Contessa Marieta trova ancora la forza per mostrare il suo forte carattere, temprato dalle amare vicissitudini che la vita le ha riservato.

BASTAVA ‘NA BOTA

sabato 1 dicembre ore 21.00
commedia dialettale

di Loredana Cont – adattamento scenico e regia di Davide Boato
Compagnia del MONDONEGO (Torreglia)

Una  brillante commedia  all’italiana  recitata in dialetto veneto.   Dopo anni di matrimonio Ivana e Fabio vivono un periodo di profonda crisi e di insoddisfazione che li porta alla decisione di dividersi senza un motivo particolare. La vicinanza e i consigli delle sorelle, della figlia e dello zio Cardinale non sortiscono l’effetto sperato. Ma quando la separazione sembra ormai inevitabile un imprevisto scombina le carte in tavola, a questo colpo di scena ne segue un altro. Arriveranno a separarsi ? O sono già separati ma non lo sanno ? O non vogliono più separarsi ?

TI AMO DA MORIRE

sabato 24 novembre (ore 21.00)
commedia brillante mix lingua e dialetto

di Nicola Pegoraro, ispirato al libro di Sabine Deitmer “Addio Maschio”
Compagnia IL COVOLO (Longare)regia di Nicola Pegoraro

La scena si presenta minimalista, ma per questo assolutamente non priva di impatto. ”Ti amo da morire”, frase ambigua e di sospette interpretazioni, si ispira al libro di Sabine Deitmer “Addio Maschio”, che il settimanale tedesco Der Spiegel ha definito come “una salutare ricetta per tutte le donne che hanno deciso di smettere con il vizio di amare troppo”. Lo spettacolo non intende suggerire ricette e soluzioni per i dilemmi eterni tra innamorati e, ancor più, le soluzioni proposte in questa pièce non sono da applicare nella vita reale. Le donne in scena sviluppano i loro intrecci con l’altra metà del cielo risolvendo i contrasti a loro modo, sbrigativamente e senza scrupoli. Per contro, i maschi tengono a chiarire che questi metodi sono surreali e che quanto accade sul palcoscenico è finzione … don’t try at home!, non fatelo a casa!

CAMERA A ORE

sabato 10 novembre ore 21.00
commedia dialettale

di Elisabetta Squarcina, traduzione e libero adattamento di Narciso Gusso
Compagnia GRUPPO TEATRALE CAORLOTTO (Caorle) – regia di Narciso Gusso

Augusto e Ida coppia di pensionati senza figli pensano di arrotondare la misera pensione che ricevono dall’INPS affittando una camera del loro modesto appartamen to, nel quale vivono circon dati da simpatici e tranquilli vicini. Un bell’annuncio sul giornale ed ecco risolto il problema! ma chi sarà il nuovo inquilino? Fra intrighi, fraintendimenti e colpi di scena, la storia diviene rocambolesca e alla fine la coppia troverà la soluzione migliore, … per ogni cosa!

L’AVOCATO DE LE CAUSE PERSE

sabato 7 aprile (ore 21.00)
commedia dialettale

di Antonio Stefani per la regia di Alvin
tratto dall’omonimo in lingua di Mario Amendola e Bruno Corbucci
Compagnia ASTICHELLO (Cavazzale)

Spettacolo leggero, di taglio estremamente comico ma non per questo privo di contenuti e di simbolismi, che si evidenziano a partire dalla scenografia.
La vicenda si svolge, infatti, all’interno di uno studio notarile di antica tradizione ma di assai modesto presente, ubicato in un vecchio palazzo del centro di Vicenza: ma ecco che la città – entità onnipresente, osservata e a sua volta osservatrice – diviene un tutt’uno con lo studio, quasi filtrando attraverso le pietre dei muri e lasciando impressi riflessi di sé sulle pareti, che non si limitano quindi a fare da contenitore, ma si aprono a un ideale mondo cittadino i cui personaggi – entrando dal grande portale – animano il racconto in una fusione continua tra ieri e oggi.
Fulcro della commedia è un modesto avvocato di provincia, disordinato e arruffone ma con un cuore d’oro, che vive la sua esistenza da scapolo sul filo dell’indigenza, affiancato solo dalla fedele governante, da anni pazzamente innamorata di lui ma non corrisposta. Il tran-tran dello spiantato professionista viene però rivoluzionato dall’improvviso arrivo di una giovane, sua lontana parente, che con la propria esuberanza e intraprendenza riesce a portare a tutto l’ambiente una nuova vitalità, che cambierà la vita del protagonista.
Arricchito da numerosi personaggi comici, che con dialoghi incalzanti e serrati creano equivoci ed episodi di esilarante comicità, lo spettacolo fornisce un vivace spaccato di vita quotidiana… regalando anche l’ovvio, scontato, irrinunciabile lieto fine.

COPA LA VECIA

sabato 24 marzo (ore 21.00)
commedia dialettale

tratto da “La Zuppiera” di Robert Lamoureaux
regia e versione in dialetto veneto di Piergiorgio Piccoli
Compagnia CANTIERE NAUTILUS (Vicenza)

In una famiglia di origini contadine, la proprietà di campi e vigne è stata ereditata da Nena, una vecchia tirchia, irosa e alquanto sbadata. Il fratello Pippo, discendente di quel ramo della famiglia dedito all’industria, ultimo erede di capostipiti un po’ troppo spendaccioni, si trova in gravi difficoltà economiche causa una malandata fabbrica di rubinetti. Per salvarsi dalla bancarotta cerca di concludere una mediazione con lo scopo di vendere le proprietà terriere della sorella ad una grande fabbrica di automobili, ma la vecchia rifiuta, e qui iniziano davvero i guai. La furba e losca cameriera Viviana riesce ad instillare in Pippo e sua moglie l’idea che l’unico modo per venire fuori dal grandissimo guaio sia… far fuori la vecchia! Dopo alcuni maldestri tentativi andati a vuoto, i protagonisti decidono quindi di chiedere l’aiuto di un killer, ma la vicenda si complica ulteriormente causa la visita inaspettata di un misterioso gentiluomo napoletano che viene coinvolto nei piani criminali. Da qui una serie di equivoci e malintesi che coinvolgono un agente di polizia imbranato, una giovane in cerca di marito, un malvivente un po’ fobico ed altri assurdi personaggi catapultati in una serie di avvenimenti che mettono in ridicolo i “cattivi” nella loro aggressività, nella loro cupidigia e in tutti quegli istinti omicidi che, fatti i conti con il buon senso ed i freni inibitori, possono alla fine risultare patetici e goffi, impossibili da rendere reali rispetto alle divertentissime fantasticherie che li precedono. Per la prima volta il Nautilus affronta una commedia in dialetto veneto, con un esito straordinario per quanto riguarda la freschezza dell’inventiva, la vivacità degli interpreti e la comicità dell’intera vicenda.

EL SINDACO IN MUDANDE

sabato 10 marzo (ore 21.00)
commedia dialettale

da “Si salvi chi può” di Tonino Micheluzzi
traduzione in dialetto veneto, adattamento e regia di Davide Boato
Compagnia MONDÒNEGO (Torreglia)

Ambientata nei primi anni ‘70, racconta di Amedeo Pignatta sindaco di un paese della campagna veneta che parte alla volta del Sud America, invitato da un vecchio amico di gioventù, ora divenuto ricco produttore di marmellata. Ma, casua naufragio dell’imbarcazione, il sindaco non arriverà mai a destinazione. Tutti lo credono disperso, nella peggiore delle ipotesi addirittura morto, ma … un’inattesa e inarrestabile sequenza di colpi di scena architettata dai famigliari trasforma la tragedia in commedia, rendendola addirittura piacevole, sicuramente sorprendente e senz’altro assolutamente burlesca.

MOGLIE E BUOI

sabato 2 dicembre (ore 21.00)
commedia dialettale

scritto e diretto da Adriano Mazzucco
Compagnia MODUS VIVENDI (Verona)

La commedia ci presenta, in maniera divertente, una radicata ed insanabile rivalità tra due piccoli borghi, uno situato in collina e uno in riva al lago divisi da pochi chilometri di distanza. Ogni abitante di ciascuno dei due borghi è fieramente e campanilisticamente convinto della superiorità del proprio paese. Ma una ventata di freschezza e novità arriva a scalfire l’arrugginita ed ottusa contrapposizione: l’amore che sboccia tra un giovane di Montalto e una ragazza di Borgolino. “Moglie e buoi…”, ricca di personaggi caricaturali e sicuramente di divertimento per lo spettatore, è una commedia che strappa il sorriso, ma propone anche una riflessione sui pregiudizi e sulla possibilità di superarli. Garanzia di assoluto divertimento, lo spettacolo mette il dito nella piaga dei vizi della gente, trattando gli argomenti più delicati sdrammatizzandoli con argute battute, accentuate dal supporto del vernacolo.

MATRIMONIO IN CASA DI RIPOSO

sabato 25 novembre (ore 21.00)
commedia dialettale

liberamente tratto da “Ci sono cascato come un pollo” di Camillo Viticci per la regia di Luciano Sonda
Compagnia IL SIPARIETTO (Cassola)

Ispirata al motto “divertirsi per far divertire”, questa commedia dialettale va alla scoperta del modo in cui ricordano, comunicano e sognano le persone anziane, senza sottovalutare le loro fragilità ed eventuali raggiri a cui, talvolta inevitabilmente, sono esposte. Una deformazione comica della realtà oppure una triste realtà? Al pubblico la risposta, questo è il valore aggiunto del teatro.
La storia si svolge in una casa di riposo nella quale l’anziano Ferdinando, detto Nando, credendosi ancora un galletto appetibile nel pieno delle sue forze fisiche, viene convinto dall’infermiera che una giovane russa si sia innamorata di lui e che lo voglia sposare. Il matrimonio viene celebrato, ma con lui viene pure smascherato il disgustoso interesse economico…

GRISU’, GIUSEPPE E MARIA

sabato 25 marzo 2017 (ore 21.00)
commedia dialettale
di Gianni Clementi per la regia di Daniele Marchesini
Compagnia “LA MOSCHETA” (Colognola ai Colli VR)

09-grisuAmbientata negli anni ’50, la vicenda si svolge in una sagrestia della provincia veneta e vede per protagonista il parroco del paese, don Gino, alle prese con i piccoli e grandi problemi dei suoi compaesani. In particolare si troverà a dover trovare soluzione ai guai di due sorelle: Maria, moglie di un minatore emigrato in Belgio, a Marcinelle, e Teresa, che tutti conoscono come seria e illibata. Alla loro storia si intreccia quella di altri personaggi, tra i quali il fedifrago farmacista del paese e il sagrestano Berto, invalido e bizzarro, vera e propria croce del povero don Gino.
8 Agosto 1956: tragedia nella miniera di Marcinelle in Belgio. Scoppia un incendio nel pozzo principale che intrappola e non lascia scampo a 237 minatori, di cui 139 italiani emigranti. Italiani che si recavano in Belgio perché quel paese aveva stipulato un particolare accordo con l’Italia dell’immediato dopoguerra: per ogni minatore inviato a lavorare nelle miniere veniva riconosciuta all’Italia l’importazione di due quintali di carbone al mese. Le fabbriche in Italia potevano così produrre acciaio e auto anche per mezzo di questi poveri e affamati disgraziati. Più di 60.000 furono inviati in Belgio, reclutandone anche in buona parte dal Veneto, a lavorare in condizioni inumane con l’assenza totale di norme di sicurezza, provocando numerosi incidenti. Però quest’ultimo di Marcinelle, verificatosi in pieno agosto mentre gli italiani erano in vacanza, provocò una fortissima emozione e un grande sdegno. Ma non un giornale parlava di questo famigerato contratto definito “uomo-carbone”.
Il Belgio le sue ragioni le aveva, non aveva più nessun residente che scendesse nelle miniere, mentre gli Italiani li si accontentava con molto poco: baracche per viverci e condizioni di lavoro, come detto, disumane.

A NON SAVERLA GIUSTA

sabato 13 febbraio (ore 21.00)
commedia dialettale

di Loredana Cont per la regia di Italo Cunico – Compagnia PIOVENE TEATRO (Piovene Rocchette)

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Ambientata negli anni ’60 si inserisce nel tipico filone della commedia tradizionale, dialettale, presentando la classica famiglia con un padre equilibrato, moglie bisbetica, cognata zittella e bigotta, nonno ironico e un po’ avaraccio e brava figliola ventenne e inaspettatamente e drammaticamente incinta. Un testo ricco di battute di assoluto divertimento, che porterà il pubblico a rievocare tempi lontani dai nostri usi e costumi di oggi. La storia si svolge nell’arco di una giornata. Mariotta aspetta con impazienza il ritorno della sorella Caterina da “Lourdes”, e cerca di coinvolgere nella sua ansia anche il marito Menego e il suocero Nane ai quali, in verità, della Caterina e dei suoi frequenti pellegrinaggio poco importa. Quando Caterina arriva con una valigia di madonnette di acqua santa , inavvertitamente sente la nipote Lina fare un certo discorso all’amica Rosetta dal quale discorso intuisce senza possibilità di errore che la ragazza è incinta. E’ quindi indispensabile comunicare ai componenti della famiglia la drammatica realtà. Ma la ragazza è “ingroppata” o no? A non saperle giuste le cose quanti sbagli si fanno?

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4

VENDESI APPARTAMENTO CON SUOCERA

sabato 7 novembre (ore 21.00)
commedia dialettale

Compagnia C.S.T. Il Palco (Dolo) – regia di Laura Valentini

02 vendesi appartamentoAnni ’50: Rachele è una giovane sposina la cui salute è resa cagionevole da una strana forma di narcolessia. La suocera del giovane ingegnere Umberto, divenuta vedova da poco, si insedia nella casa degli sposi e il suo imponente modo di fare finisce per condizionare irrimediabilmente la figlia e il rapporto di coppia. Secondo l’avvocato Costantino l’unico modo per salvare il matrimonio dell’amico Umberto è quello di mettere in vendita la casa, con suocera annessa! La manovra, tuttavia, è destinata a non riuscire, non solo per l’equivoco generato dall’annuncio poco chiaro nella sezione delle vendite immobiliari, ma soprattutto per un inaspettato secondo annuncio che pare annullare definitivamente il traballante matrimonio. A rendere ulteriormente debole la famiglia ci si mettono una zia suora stranamente lesionata da bombardamenti delle guerre e un medico in pensione, proprietario dell’adiacente appartamento, che somministra singolari rimedi a tutto il caseggiato.”

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4