ENNE COME NESSUNO

sabato 4 marzo (21.00)
commedia contemporanea

di Bruna Cunico
Compagnia ARCA ACT (Vicenza)
regia di Bruna Cunico

“Ti farò sentire una regina”, “Sei così bella da togliere il fiato”, “Sei solo mia”, “Ma chi ti credi di essere?” “Sei una zoccola”, “Non so che m’ha preso, non lo farò mai più”, “Se mi lasci mi ammazzo”, “Se mi lasci TI ammazzo”: parole, frasi che tracciano l’evoluzione lenta e inesorabile della violenza di genere. In un contesto socioculturale maschilista e bigotto, il sogno di una storia d’amore diventa un incubo apparentemente senza risveglio; l’identità si perde, la stima crolla, la volontà si annulla. Ma può una storia di inaudita violenza e irrazionale follia, essere raccontata con velata ironia e fine arguzia? Sì, se la narrazione si traduce in una sequenza di azioni totalmente spogliate della loro intrinseca drammaticità. Così, sopra un palcoscenico improvvisato, il diario di una ragazza che quella storia l’ha vissuta davvero diventa il canovaccio di una kermesse altrettanto improvvisata, dai toni leggeri e a tratti addirittura canzonatori. Il dramma perde i suoi contorni e sfuma in commedia, e la commedia rivela nuova vita: una vita in cui le paure bruciano al fuoco del coraggio e la dignità offesa, calpestata e percossa rinasce dalle ceneri più forte, più solida e più viva che mai. Come l’Araba Fenice.

I MORTI NON PAGANO LE TASSE!

sabato 21 gennaio 2017 (ore 21.00)
REPLICA – replica sabato 28 gennaio (ore 21.00)
commedia brillante contemporanea
di Nicola Manzari per l’adattamento e la regia di Franco Picheo
Compagnia ARCADIA (Torri di Quartesolo)

05-morti-non-pagano-tasseIl Paese del mare, del sole, del buon cibo e della bella vita. Ma anche la patria della burocrazia cavillosa e dell’arte di arrangiarsi: è questa l’Italia nell’immaginario collettivo, oggi come ieri. Ecco perché, pur essendo ambientata nel 1951, la commedia brillante “I morti non pagano le tasse!” di Nicola Manzari, liberamente adattata dal regista Franco Picheo, di fatto assume i contorni di un ritratto senza tempo della nostra “Italietta”, nei toni volutamente caricaturali di una satira ben poco velata.
Il protagonista, Marco Vecchietti, è un modesto impiegato statale residente a Bologna che tenta di sbarcare il lunario, stretto tra uno stipendio ai limiti della dignità e una moglie (Amalia) con ingerente e asfissiante suocera (Geltrude) a carico. Tra affitto, bollette e tasse, i debiti si sormontano e lo sfratto incombe. Resterebbe un’unica soluzione: far sparire il proprio nome dai registri fiscali. Il caso vuole che proprio la burocrazia in genere tartassante e nemica per uno dei suoi mille pasticci finisca per fare un “favore” al Vecchietti: l’anagrafe del suo paesino natale, disperso tra le montagne venete, lo dichiara infatti ufficialmente deceduto da sette anni, benché vivo e vegeto. È la svolta. Marco, apparso fin lì una specie di eterno perdente “alla Fantozzi”, con un guizzo di rivalsa decide di sfruttare l’errore a suo favore e ribellarsi a tutto e a tutti, gettando nello scompiglio l’intera famiglia, il padrone di casa, il palazzo in cui abita e il capufficio… Convinto dalla moglie a recarsi nel suo paesino d’origine per far luce sulla questione, lo scaltro Vecchietti scopre che anche lì tra i monti, insospettabilmente, l’arte di arrangiarsi e la corruzione sono la regola: e allora, visto l’andazzo generale, tanto vale mettersi d’ingegno e provare a ricavarci un bel tornaconto personale…
Insomma, tre atti tutti da ridere, tifando per questo improbabile “antieroe” sui generis, che si ritrova per caso nelle vesti di martire di guerra, seduttore di giovani locandiere, intrallazzatore con i politucoli locali, fino a quando qualcuno, da Bologna, tornerà a cercarlo…

IL LETTO OVALE

sabato 3 dicembre (ore 21.00)
commedia brillante contemporanea

di Ray Cooney e John Chapman per la regia di Stefano Bianchin
Compagnia ATTORI IN PRIMA LINEA (Schio)

04-letto-ovaleUn appartamento, quattro coppie… e un letto ovale! Ray Cooney mette tutti gli ingredienti per creare un intreccio di tradimenti, equivoci ed incomprensioni, originate soltanto da una lettera d’amore finita nelle mani sbagliate. Le quattro coppie che si aggirano in questo appartamento sono: i padroni di casa, Philip e Joanna Markham, il socio di lui, Henry Lodge, con sua moglie Linda, gli amanti di quest’ultimi due, l’eccentrico arredatore Alistair ed una cameriera austriaca, Silvia.
Gli otto faciloni pensano di avere a disposizione questo appartamento che, invece, per una serie di equivoci e contrattempi, è trafficatissimo. Così accade che mariti e mogli si trovino contemporaneamente e senza ragione nello stesso luogo in compagnia dei rispettivi amanti, dovendo mentire l’uno all’altra. A rendere il tutto ancora più imprevedibile, arriverà un’altra persona che ribalterà tutta la situazione.

Il letto ovale, che dà il titolo alla commedia, è il vero fulcro della storia, attorno alla quale ruotano doppi sensi, inganni e tradimenti, dove ogni personaggio finge di essere qualcun altro in un vortice di intrecci, malintesi e infinite gag che troveranno alla fine una soluzione… mah … forse!

OCCUPAZIONE ABUSIVA

sabato 19 novembre (ore 21.00)
teatro contemporaneo d’attualità
da “Le Squat” di Jean Marie Chevret per la regia di Antonio Zanetti
Compagnia DELLA TORRE (Ponte San Nicolò PD)

03-occupazione-abusivaE’ una commedia divertente ed attuale che pur nella comicità dell’intreccio, non perde l’occasione di trasmettere un messaggio positivo su un tema più che mai attuale.
Un testo sul conflitto generazionale e sulle differenze sociali, con situazioni divertenti, dialoghi moderni e personaggi ben delineati – nelle loro caratteristiche sociali e psicologiche – grazie anche a una cura del linguaggio (quello pulito e alto della borghesia e quello quotidiano della strada degli immigrati). Due mondi che si scontrano e poi si integrano.
Il titolo originale “Le squat” ha rappresentato nel 2000 il felice debutto nella scrittura teatrale di Jean Marie Chevret, che l’anno successivo ha ricevuto il premio “Molière” come miglior testo comico. Ha ricevuto poi il Premio de la Solidarité et de l’Anti-Racisme attribuito dalle ONG dell’ONU.
Un appartamento di un quartiere borghese di Parigi viene occupato da una giovane coppia, Samir un algerino e Natasha una ragazza dell’Est, senza permesso di soggiorno, con la complicità di Manuel, suocero di Teresa, portiera del palazzo. Samir e Natasha vivono rintanati in una stanza, dato che l’accordo con Manuel è di poter solo sostare nell’appartamento senza usufruirne. Le proprietarie dell’appartamento, le sorelle Maryvonne e Jeanne Figeac, sono in vacanza e quando tornano a sorpresa e capiscono la situazione hanno reazioni diverse: l’intransigente vorrebbe mandare via la coppia clandestina con l’aiuto della polizia mentre l’altra propone una temporanea coabitazione forzata. Dopo una prima fase di osservazione e incomprensione, con momenti ora teneri ora drammatici, si realizza finalmente prima una reciproca curiosità, poi una affettuosa accettazione. Un testo ironico, ottimista e tenero, in cui l’evoluzione dei personaggi, la scoperta della capacità di ciascuno di dare e ricevere, l’humor, l’amore e il dialogo tendono a dimostrare come il razzismo, l’intolleranza e le barriere sociali si possono combattere e superare grazie a una volontà reale di ascoltare e comprendere l’altro.

UNA TONNELLATA DI SOLDI di Evans & Valentine

sabato 24 ottobre 2015 (ore 21.00)
teatro brillante contemporaneo

Compagnia LA TRAPPOLA (Vicenza) – regia di Alberto Bozzo

01 tonnellataAubrey e Louise sono una simpatica coppia di squattrinati, vivono con noncuranza al di sopra delle loro possibilità economiche, sommersi dai debiti ed inseguiti dai creditori. Giunge improvvisamente la notizia della morte di John, unico, ricchissimo fratello di Aubrey, che da anni risiedeva in America.I coniugi ereditano una tonnellata di soldi e cercano il sistema di intascarla senza render conto ai numerosi postulanti. Ma Aubrey è davvero l’unico erede di quella fortuna? E se invece qualcuno, che si presumeva defunto, si presentasse a rivendicarne i diritti? Tutto può succedere e tutto può complicarsi grazie alle geniali invenzioni della frizzante Louise, agli inopportuni interventi di una zia sorda, a un avido maggiordomo, una cameriera innamorata, una cuoca braccata da un insistente garzone, uno stralunato avvocato e una incontenibile amica della padrona di casa… L’ambientazione è neutra e atemporale, un gioco di colori al limite del fumettistico nei costumi e nel trucco in contrasto con una scenografia bidimensionale, disarmante nella sua infantile semplicità. Un divertissement scoppiettante e pirotecnico che coinvolge lo spettatore grazie ad un susseguirsi di colpi di scena ben congegnati ed ad una recitazione serrata che non lascerà nemmeno il tempo di respirare tra una risata e l’altra!

Ingresso: interi euro 8 / soci “una montagna di teatro” € 7 / ragazzi fino 14 anni euro 4