CO’ XE MASSA… XE MASSA!

sabato 2 dicembre (21.00)
commedia dialettale

di Nicoletta Bauce
Compagnia BRUTTI MA BUONI (Arre PD)
regia di Daniele Pastori e Nicoletta Bauce

La vicenda si svolge all’interno di un modesto albergo di provincia gestito da Germana, titolare dal pugno di ferro, ma dal cuore morbido verso la figlia Regina, fanciulla avanti con l’età alla continua ricerca del principe azzurro, e dalla cameriera tuttofare Santina, zitella brontolona.
Il desiderio di aumentare di prestigio, con l’ambito premio di una stella, sembra realmente avverarsi grazie all’arrivo di un personaggio intrigante che creerà confusione e fraintendimenti.
La vicinanza di un Santuario all’albergo porterà ospiti due coppie di sposi molto diverse fra loro: Gino e Bianca, brontoloni in continua lite, Natale e Pasqua, inseparabili e innamoratissimi.
Ma non tutto è come sembra; l’abito, sI sa, non fa il monaco e anche il grande amore può essere tentato dal pomo del peccato…

LA PRESIDENTESSA

sabato 25 novembre (21.00)
commedia brillante

di Maurice Hennequin e Pierre Veber
Traduzione, adattamento e regia di Mariarosa Maniscalco
Compagnia Teatrale SOGGETTI SMARRITI (TV)

Gobette, soubrette parigina dei primi ‘900, senza scrupoli che “ama per missione e non per passione”, giunge in provincia, in casa dell’integerrimo Presidente del Tribunale di Gray, Tricointe che ha ordinato di espellerla dopo una notte turbolenta, passata con il  Giudice Istruttore Pinglet.  In casa Tricointe, Gobette verrà scambiata dal Ministro della Giustizia Gaudet e dal suo Capo di Gabinetto Ottavio per la moglie del Presidente Aglae, partita poche ora prima, donna intrigante ed afflitta da un’insolita fissazione. Testimone dell’equivoco è Sofia, cameriera alquanto naif.

Alcuni dei suddetti li incontreremo poi a Parigi, nel Ministero, affannati nel districarsi tra una doppia e forse tripla tresca, artefici di un notevole scambio di personaggi e di letti che produrrà non pochi effetti in nome del potere e … forse … dell’amore. Ad aiutarli o intralciarli, ecco Marius, un usciere capo Marsigliese e “carogna”, Francesco, giovane ed ingenuo aiutante, Bienassis, un povero Sotto Capo Ufficio in trepida attesa di “prendere un treno”, Angelina, amante tradita e vendicativa e infine Poche, curioso Agente Interprete.

La pièce, incredibilmente attuale, nel suo intricato meccanismo teatrale, permette di valorizzare al meglio le doti di ciascuno dei tredici attori in scena e di farci riflettere, pur divertendoci, che in certi ambienti “niente è cambiato”.

LA STRANA COPPIA

sabato 11 novembre (21.00)
commedia brillante

di Neil Simon
Compagnia TEATRO FUORI ROTTA (Padova)
regia di Gioele Peccenini

Oscar Madison, giornalista sportivo, conduce un’esistenza da scapolo da quando si è separa-to dalla moglie. Disordinato e approssimativo, vive da solo in un appartamento trasandato, passando le serate a giocare a poker con gli amici. La routine di Oscar viene sconvolta dall’arrivo di Felix Ungar, un amico appena lasciato dalla moglie e che è l’esatto opposto di Oscar: preciso in modo maniacale, ossessionato dall’ordine e dalla pulizia, pieno di allergie e di tic, e incapace di rassegnarsi alla fine del proprio matrimonio. Dopo alcune settimane, non sopportando più la convivenza, Oscar obbliga Felix ad andarsene ma poco tempo dopo se ne pente e va a cercarlo per le strade di New York con gli amici, senza però trovarlo….corte la figlia del “rustego” Ivo è innamorata di Tiberio porcaro romano. Il porcaro dovrà fingersi ingegnere per convincere i futuri suoceri a concedergli la figlia.

La trama è un pretesto per un esercizio di stile degli attori. Gli otto personaggi richiesti, quattro uomini e quattro donne, rappresentati da due attori che dovranno esprimersi in quattro differenti

ASA CHE TEA CONTA

sabato 28 ottobre (21.00)
spettacolo di costume, comico dialettale, con musica dal vivo

Compagnia LUNASPINA (Vicenza)
testi e regia di Nicola Pegoraro
con Antonella Maccà e Adalberto Zanella, intervallati dal Quartetto musicale Roberta Tonellotto (voce), Umberto Retis (chitarra), Roberto Oliviero (contrabbasso) e Paolo Bastianello (batteria).

In una corte la figlia del “rustego” Ivo è innamorata di Tiberio porcaro romano. Il porcaro dovrà fingersi ingegnere per convincere i futuri suoceri a concedergli la figlia.

La trama è un pretesto per un esercizio di stile degli attori. Gli otto personaggi richiesti, quattro uomini e quattro donne, rappresentati da due attori che dovranno esprimersi in quattro differenti posture e gestualità ciascuno per caratterizzare personaggi molto diversi tra loro.

Le canzoni di interpreti quali Pampanini, Mazzi, Buscaglione, Quartetto Cetra e altri, richiamano gli anni ‘50. La musica dal vivo è incastonata nel racconto e costituisce una sorta di terzo attore che sottolinea ed espande le situazioni narrate dai personaggi aggiungendo momenti emotivi coinvolgenti.

CHE SIA SOLO COLPA DEL CORONAVIRUS?

sabato 1 aprile (21.00)
commedia dialettale

Compagnia LA GIOSTRA (Vicenza)
regia di Luisa Vigolo

Le tre sorelle, Antonia, Brigida e Jole, sono terrorizzate dalla nuova pandemia.
Il loro terrore viene amplificato dalle notizie (mal)riportate dalle amiche Genuflessa e Gesuina.
Antonia, influenzata da dicerie e da fake news, si convince di essersi presa il terribile virus e la situazione sembra diventare tragica quando due sanitari, bardati dalla testa ai piedi, si recano nell’abitazione delle sorelle.
A complicare il quadro ci si mettono Fra Giacomo, che col suo giro di confessioni aiuta i contagiati pentiti a salire in Paradiso, e una bottiglia di “1000 erbe”, che porta la povera Antonia ad avere uno strano colloquio col defunto spasimante Modesto.
Alla fine delle tragicomiche avventure sarà proprio una “Corona” a risanare lo spirito e riportare a tutti una perfetta guarigione!

ENNE COME NESSUNO

sabato 4 marzo (21.00)
commedia contemporanea

di Bruna Cunico
Compagnia ARCA ACT (Vicenza)
regia di Bruna Cunico

“Ti farò sentire una regina”, “Sei così bella da togliere il fiato”, “Sei solo mia”, “Ma chi ti credi di essere?” “Sei una zoccola”, “Non so che m’ha preso, non lo farò mai più”, “Se mi lasci mi ammazzo”, “Se mi lasci TI ammazzo”: parole, frasi che tracciano l’evoluzione lenta e inesorabile della violenza di genere. In un contesto socioculturale maschilista e bigotto, il sogno di una storia d’amore diventa un incubo apparentemente senza risveglio; l’identità si perde, la stima crolla, la volontà si annulla. Ma può una storia di inaudita violenza e irrazionale follia, essere raccontata con velata ironia e fine arguzia? Sì, se la narrazione si traduce in una sequenza di azioni totalmente spogliate della loro intrinseca drammaticità. Così, sopra un palcoscenico improvvisato, il diario di una ragazza che quella storia l’ha vissuta davvero diventa il canovaccio di una kermesse altrettanto improvvisata, dai toni leggeri e a tratti addirittura canzonatori. Il dramma perde i suoi contorni e sfuma in commedia, e la commedia rivela nuova vita: una vita in cui le paure bruciano al fuoco del coraggio e la dignità offesa, calpestata e percossa rinasce dalle ceneri più forte, più solida e più viva che mai. Come l’Araba Fenice.

UNA LETTERA DI TROPPO

sabato 18 febbraio (21.00)
commedia brillante

di Valerio di Piramo
Compagnia IL COVOLO (Longare)
regia di Martina Angela Quaranta

Anna e Gilberto, moglie e marito, tornano da una breve vacanza e trovano la casa sotto sopra. Chi sarà mai stato? Ci sono stati i ladri? Entrambi hanno ricevuto una telefonata sospetta: una lettera avrebbe rivelato qualcosa al proprio coniuge. Ma cosa? Due amici, o meglio complici, Antonio e Paola sono stati incaricati di cercare la lettera durante il soggiorno fuori casa. I due incontrano, però, i proprietari dell’agenzia investigativa “Luce Chiara” assunti per nascondere la lettera e mettere in disordine la casa. A questo punto della storia, chi ha affidato loro questo incarico?
Molti sono i dubbi, i sospetti attorno cui si svolge la storia. Ci saranno due figure comiche e allo stesso tempo intriganti: la zia (così parrebbe) Maria e la signora Svetlana.
Alla base della storia vige la poca comunicabilità, il dubbio, la bugia, quest’ultima resa ancora più nota dal personaggio di Piero che, con tono umoristico, intreccia varie relazioni con molti personaggi della storia. Come andrà a finire questo travagliato racconto? O, meglio ancora, avrà una conclusione?

MESSALINA VA IN VACANZA

sabato 4 febbraio (21.00) – REPLICA sabato 11 febbraio stessa ora
commedia brillante in due atti

di Giuseppe Aronne
Compagnia ARCADIA (Torri di Quartesolo)
sceneggiatura e regia di Franco Picheo

Ai tempi della Roma dei Cesari, Claudio e Messalina: l’imperatore anziano, zoppo e balbuziente e la sua giovane, scaltra ed esuberante terza moglie, che secondo le cronache dell’epoca lo tradiva sistematicamente e lo raggirava a suo piacimento. Lo scandalo animava il pettegolezzo di tutta Roma duemila anni fa, e lo stesso accade ancora oggi: le vicende di uomini ricchi e in là con gli anni che si accompagnano a giovani donne attraenti ed arriviste sono spesso al centro del gossip contemporaneo. Proprio questa trasposizione dà origine alla commedia in due atti “Messalina va in vacanza”, scritta da Giuseppe Aronne e riadattata dal regista Franco Picheo per la compagnia Arcadia di Torri di Quartesolo
I protagonisti sono proprio loro, Claudio Cesare e Valeria Messalina, che però ai giorni nostri diventano un ricco commendatore di una certa età, zoppo e balbuziente, abituato da sempre ad essere servito, riverito e adulato da tutti, e la sua procace terza moglie, dal passato e dal presente molto chiacchierati. La coppia parte per una breve vacanza …

ALLA LARGA DAI GUAI

sabato 23 aprile (21.00)
commedia brillante misto lingua-dialettale

di Derek Benfield
Compagnia AMICI TEATRO PIANIGA
regia di Gianni Rossi

Commedia dagli infiniti colpi di scena, ambientata in un agriturismo di campagna nel quale viene nascosto il bottino di una rapina, ma i cui responsabili sono già stati assicurati alla giustizia. L’idea di due maldestri imbroglioni di recuperarlo, facendo evadere uno dei responsabili della rapina, si imbatte quasi subito nel clamoroso errore di omonimia che consente la liberazione del criminale sbagliato. Lo sventurato scambio di persona mette in crisi il piano, già di per sé complicato, e da qui in avanti una infinita serie di colpi di scena, dovuti a personaggi quasi surreali e ospiti dell’agriturismo, porterà ad un finale incredibilmente comico e inaspettato…

DIGHE DE YES

SPETTACOLO ANNULLATO
causa positività covid di un attore della Compagnia

sabato 2 aprile ore 21.00
commedia dialettale

di Loredana Cont, traduzione in lingua veneta di Rossella Marchi
Compagnia I SAMBEI di San Tomio di Malo
regia di Edoardo Zocca

Arnaldo è un giovanotto orfano, amorevolmente curato dalla governante Saveria, buono ma talmente taccagno da non volersi sposare per paura che un’eventuale consorte possa dilapidare il suo patrimonio. La tranquillità domestica è sconvolta dall’arrivo improvviso dello zio Giovanni dall’America, che vuole nominare Arnaldo suo erede, a patto che sia già sposato.
La visita inaspettata dello zio, accompagnato dalla giovane ed eccentrica moglie, dà vita ad una serie di equivoci e spassosi malintesi. Intanto, Saveria, aiutata dall’amico d’infanzia Giacomo e dalla giovane nipote Rosetta, deve trovare alla svelta una moglie per il caro protetto e architettare una improbabile quotidianità familiare, al momento del tutto inesistente… Inevitabilmente scaturiscono innumerevoli gag comiche e colpi si scena ad un ritmo forsennato!

CHE AFFARE LA CASA POPOLARE!

sabato 19 marzo ore 21.00
commedia dialettale

Commedia brillante di Loredana Cont, tradotta in lingua veneta
Compagnia SALE E PEPE di S.Giovanni Ilarione VR
regia Giulia Magnabosco

Commedia dialettale incentrata sulle vicissitudini di un’insoddisfatta famiglia veneta degli anni ‘90. I coniugi Ugo e Rina cercano di migliorare la propria condizione abitativa, non amando affatto l’appartamento in cui sono in affitto da anni. Per loro e le due figlie i locali sono stretti, la caldaia non funziona, i sanitari traballano… Dopo aver tentato, senza successo, di far fare delle ristrutturazioni al padrone di casa, la coppia, su suggerimento dell’amico Gino, ha la brillante idea di presentare richiesta di alloggio comunale, mettendo in atto tutti gli escamotage per rientrare in graduatoria, in primis riportando a casa l’anziana nonna dall’ospizio. La commedia porta all’estremo comico alcune dinamiche sociali come il rapporto genitori-figli, lo scontro padroni-affittuari, nonché la difficoltà di essere anziani. Spassosa commedia a ricalcare tutti quei personaggi che nella frenetica vita quotidiana ci passano spesso inosservati …

UNA SBERLA DELLA FORTUNA

sabato 9 aprile ore 21.00
commedia brillante contemporanea in lingua

di AA.VV
Compagnia TUTTINSCENA di Camponogara VE
regia Agostino Nalon

Cosa fareste se per caso vi capitasse di trovare una valigetta con dentro una valanga di banconote, ovvero ”Una sberla della fortuna”? È il compleanno di Enrico Perini e, come tutti i giorni, sta tornando dal lavoro in treno. È felice e spensierato più del solito, scende e apre la borsa per prendere guanti, sciarpa e tramezzino, ma … ma qualcuno deve averla scambiata per errore. La borsa è uguale, ma al posto del prelibato tramezzino trova incredibilmente un mare di banconote da 50 euro! Immaginate lo sconvolgimento del povero Enrico che, per contarle, si rifugia nei bagni della stazione arrivando a totalizzare in maniera convulsa la sbalorditiva cifra di 1.735.000 euro!!!
Rincasa agitato e trova la moglie affaccendata nei preparativi per una cena speciale, alla quale parteciperanno gli inseparabili amici Vittorio e Betty. Noncurante di tutto prenota due posti per il primo volo aereo in decollo e un taxi che li venga a prendere al più presto. Tuttavia la moglie non vuole sentire ragioni per partire così all’improvviso, per di più con tutto quel denaro di sospetta provenienza! Che sia un gioco pericoloso della mafia?! Neppure il tempo di pensarlo e suonano alla porta, Enrico si defila, l’ispettore della questura centrale lo sta cercando. Giovanna non sa che dire e men che meno cosa fare. Comincia a bere! Poco più tardi fa il suo ingresso anche l’ispettrice Scalese e la faccenda si complica, proprio come nel più classico dei noir francesi!
Commedia contemporanea dell’equivoco incorniciata da un’essenziale scenografia, ideata su due piani per valorizzare maggiormente l’azione scenica, dove gli attori sono intrappolati in una girandola di scene frenetiche, dal ritmo sempre più incalzante.

UNA SBERLA DELLA FORTUNA

Comunichiamo che, nostro malgrado, ci vediamo costretti alla
sospensione
degli spettacoli del 29 febbraio, 14, 21 e 28 marzo
per ordinanze di Regione/Comune/Curia, alle quali non si può transigere

Seguiranno nostri aggiornamenti sull’eventuale recupero e sul proseguo del calendario

sabato 28 marzo ore 21.00
commedia brillante in lingua

UNA SBERLA DELLA FORTUNA
di AA.VV.
Compagnia TUTTINSCENA (Camponogara)
regia Agostino Nolon

Cosa fareste se per caso vi capitasse di trovare una valigetta con dentro una valanga di banconote, ovvero ”Una sberla della fortuna”?
È il compleanno di Enrico Perini e, come tutti i giorni, sta tornando dal lavoro in treno. È felice e spensierato più del solito, scende e apre la borsa per prendere guanti, sciarpa e tramezzino, ma … ma qualcuno deve averla scambiata per errore. La borsa è uguale, ma non può essere la sua: al posto del prelibato tramezzino al formaggio ed insalata trova incredibilmente un mare di banconote da 50 euro! Immaginate lo sconvolgimento del povero Enrico che, per contarle, si rifugia nei bagni della stazione arrivando a totalizzare in maniera convulsa la sbalorditiva cifra di unmilionesettecentrotrentacinquemila euro!!!
Ma voi, cosa fareste al suo posto?
Rincasa agitato e trova la moglie indaffarata nei preparativi per una cena speciale, alla quale parteciperanno anche gli inseparabili amici Vittorio e Betty.
Noncurante di tutto, prende il telefono, prenota due posti per il primo volo aereo in decollo tra due ore e un taxi che li venga a prendere al più presto. Tuttavia la moglie non vuole sentire ragioni per partire così all’improvviso, per di più con tutto quel denaro, di assoluta sospetta provenienza! Che sia un gioco pericoloso della mafia?!!!
Suonano alla porta, Enrico si defila, l’ispettore della questura centrale lo sta cercando. Giovanna non sa che dire e men che meno cosa fare. Comincia a bere!
Poco più tardi fa il suo ingresso anche l’ispettrice Scalese e, allora, colpo di scena! La faccenda si complica, proprio come nel più classico dei noir francesi!

SCANDALO IN CANONICA

Comunichiamo che, nostro malgrado, ci vediamo costretti alla
sospensione degli spettacoli del 29 febbraio, 14, 21 e 28 marzo
per ordinanze di Regione/Comune/Curia, alle quali non si può transigere

Seguiranno nostri aggiornamenti sull’eventuale recupero e sul proseguo del calendario

 

 

sabato 14 marzo ore 21.00
commedia dialettale

SCANDALO IN CANONICA di Antonella Zucchini
traduzione in lingua veneta, adattamento e regia di Narciso Gusso
Compagnia GRUPPO TEATRALE CAORLOTTO (Caorle)

La quiete di una tranquilla canonica di campagna viene messa sottosopra dall’arrivo improvviso di Arnaldo, aitante giovane, nel quale lo zio prete ripone i più ambiziosi progetti ecclesiastici. Ma tra equivoci, fraintendimenti e colpi di scena, non tutto va esattamente come deve andare…

DIGHE DE YES

Comunichiamo che, nostro malgrado, ci vediamo costretti alla
sospensione
degli spettacoli del 29 febbraio, 14, 21 e 28 marzo
per ordinanze di Regione/Comune/Curia, alle quali non si può transigere

Seguiranno nostri aggiornamenti sull’eventuale recupero e sul proseguo del calendario

sabato 29 febbraio ore 21.00
commedia dialettale

DIGHE DE YES di Loredana Cont, traduzione in lingua veneta di Rossella Marchi
Compagnia I SAMBEI (San Tomio di Malo)
regia di Edoardo Zocca

Arnaldo è un giovanotto orfano amorevolmente curato dalla governante Saveria, buono ma talmente taccagno da non volersi sposare per paura che un’eventuale consorte possa dilapidare il suo patrimonio. La tranquillità domestica è sconvolta dall’arrivo improvviso dello zio Giovanni dall’America, che vuole nominare Arnaldo suo erede a patto che però sia già sposato. La visita inaspettata dello zio, accompagnato dalla giovane ed eccentrica moglie, dà vita ad una serie di equivoci e di spassose circostanze. Saveria, aiutata da Giacomo – amico d’infanzia di Arnaldo – e dalla giovane nipote Rosetta, deve trovare alla svelta una moglie per il caro protetto e architettare una quotidianità familiare inesistente…

TRAMACI PAR L’EREDITÀ

sabato 15 febbraio ore 21.00
commedia dialettale

TRAMACI PAR L’EREDITÀ
tratto da “L’Erede universale” di François Regnard – traduzione in lingua veneta, adattamento e regia di Paolo Balzani.
Compagnia SCHIOTEATRO80

Era il 9 gennaio 1708 quando fu messo in scena per la prima volta il Légataire di quel Regnard che nella sua Francia otteneva un grandissimo successo, imitando il collega Molière e tentando di raggiungerne la immensa grandezza. Un cronista dell’epoca osservava sulla commedia: “Ne ho sentito un gran male, ma in compenso il teatro era sempre esaurito”. In effetti il successo fu tale che sbalordì la stessa critica, che guardava con superiorità questo Autore ancora troppo legato ai canoni della vecchia Commedia dell’Arte. Certo che a 35 anni dalla morte di Molière, nessuno avrebbe pensato che uno spettacolo potesse essere replicato ventitre volte in soli quaranta giorni ottenendo sempre il tutto esaurito. La critica che prima lo ignorava, gli contestava di avere imitato L’avare e forse anche quel suo essere poco elegante e troppo popolare.
Questa idea di commedia del popolo e il legame con la tradizione italiana della Commedia dell’Arte, hanno spinto Paolo Balzani a elaborare una traduzione di quella commedia che in italiano suona “L’erede universale”, mentre in lingua veneta diventa “Tramaci par l’eredità”. Si tratta di progetto culturale per dare da un lato quella maggiore freschezza e immediatezza che il vernacolo possiede, e dall’altro per attuare una sorta di legame storico tra la tradizione teatrale francese e la nostra, indiscutibilmente quella di Carlo Goldoni.
Oltretutto, l’elaborazione ha dato spunto per creare un ritmo moderno nell’impianto dell’opera classica, sottolineando la potenza espressiva del protagonista: Geronte, il vecchio avaro, genialmente esilarante nella sua ruvidità, ma altrettanto drammatico nella sua riflessione di una vita che inesorabilmente sfugge.

I FIGLI? … UN ACCIDENTE!

sabato 25 gennaio ore 21.00
commedia brillante in lingua

replica fuori abbonamento sabato 1 febbraio ore 21.00

I FIGLI? … UN ACCIDENTE!
di Franco Ferri, libero adattamento e regia di Franco Picheo
Compagnia ARCADIA (Torri di Quartesolo)

Raccomanda un vecchio proverbio popolare: “Chi ha figli grandi, fuor li mandi…”. Già. Peccato che ci sia poi l’altro proverbio, quello che ricorda: “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare”. E così i simpatici Leandro e Iride, coppia romagnola ormai matura con prole maggiorenne da un bel pezzo, si ritrovano ancora a doversi preoccupare per i propri figli come se fossero sempre dei ragazzini adolescenti, in balìa di un mondo troppo grande per loro. E dire che le due femmine, Rita e Paola, sarebbero pure già sposate. Solo che l’una è alle prese con le angosce e i sospetti di tradimento da parte del marito Sergio (e i genitori, invece di buttare acqua, gettano benzina sul fuoco…), mentre l’altra è ancora incapace di provvedere a se stessa,tanto da ricorrere sempre all’aiuto di mamma e papà, con telefonate assillanti e continue richieste d’intervento.
Del resto come si può pretendere che Paola diventi davvero indipendente, se la madre la giustifica sempre e la chiama “Cocca” o “Paolina”? Con l’esempio di due sorelle maggiori così, non stupisce che il terzo figlio, Giampiero, sia cresciuto come il “principino” di casa a cui tutto è permesso e perdonato, e ora sia il classico bamboccione un po’ scapestrato che si diverte a farfallare un po’ da una ragazza all’altra, ovviamente senza mai assumersi un briciolo di responsabilità.Le peripezie dei tre figli costringono Leandro e Iride a tentare di mettere pezze di qua e di là, per sistemare i continui guai in cui si cacciano. Il risultato non può che essere un andirivieni senza pace e con mille imprevisti nella casa dei due genitori, per il divertimento del pubblico che può identificarsi nei momenti di ansia e di stanchezza, ma anche di allegria, di affetto e di complicità che caratterizzano questa italianissima famiglia sgangherata, ideata da Franco Ferri e adattata per la scena dal regista Francesco Picheo. Due atti brillanti che porteranno ogni genitore a pensare, proprio come l’esausto Leandro, che “i fioi” (i figli) sono davvero “un accident”. Ma senza quest’accidente, in fondo, che sapore avrebbe la vita?

IL LIBERTINO

sabato 7 dicembre ore 21.00
commedia brillante in lingua

IL LIBERTINO di Aldo De Benedetti
Compagnia NAUTILUS CANTIERE TEATRALE (Vicenza)
regia Piergiorgio Piccoli e Daniele Berardi

L’impiegato Arduino Rossi è un uomo senza carattere e succube degli altri, che conduce una vita monotona e ripetitiva tra il lavoro al ministero delle finanze e la casa, dove vive con una moglie indolente, ipocondriaca e dedita ai medicinali, una suocera arcigna e autoritaria e un suocero, giocosamente alienato. Al lavoro non va meglio: le giornate in ufficio sono interminabili, alle prese con un direttore sospettoso e impiccione e un collega vanesio, presuntuoso e nullafacente. Da un incontro fortuito, una domenica pomeriggio, con un’affascinante ragazza (in realtà una bella entraîneuse) nasce l’occasione per un appuntamento nell’appartamento della donna. L’incontro avrà risvolti ben diversi da quelli previsti dallo sprovveduto aspirante dongiovanni, e finirà in modo inaspettato, tanto da portare Arduino a “sognare” un seguito della vicenda in modo alquanto tragico. Al risveglio il «libertino» si renderà conto che la realtà è ben diversa, ma ugualmente intricata.
Il testo assume i caratteri del giallo-comico dove Arduino, un “Ugo Fantozzi” ante litteram, si troverà vittima di inganni, persecuzioni, e dell’invadenza di un cognato impiccione. Il protagonista seguirà quella misteriosa deriva che può assumere la nostra vita quando siamo di fronte a una tentazione e scegliamo di seguire l’ impulso, in uno sviluppo dell’intreccio che ricorda Carlo Goldoni per la capacità di trattare questioni complesse nella forma di un’ irresistibile leggerezza, giocata sul conflitto tra equilibrio classico e inquietudini contemporanee. La commedia, con il suo fitto reticolo di simpatici personaggi, avrà un epilogo inaspettato e, ovviamente, divertente e consolatorio per il pubblico.

EL MOROSO DELA NONA

sabato 23 novembre ore 21.00
commedia dialettale

EL MOROSO DELA NONA di Giacinto Gallina
Compagnia TREVISO TEATRO (Preganziol)
regia di Vaina Cervi Molin, deus ex machina Marina Biolo

Venezia, fine ’800, mentre sullo sfondo va in scena la famosa regata che si svolge sul Canal Grande, la commedia pone in rilievo le vicissitudini di una povera famiglia di barcaroli alle prese con una serie di avvenimenti imprevisti, in bilico fra disfatta e riscatto economico, grandi sogni e incombenze quotidiane, amori impossibili e convenienze sociali. A sorpresa nonna Rosa, vera anima e riferimento della famiglia, reincontra il suo primo, contrastato e mai dimenticato moroso. E così, in un crescendo di emozioni, l’onestà e l’impegno vinceranno sulla sfortuna, il cuore vincerà sulla ragione, a dispetto di un destino che sembrava già scritto, per un lieto fine garantito.

L’ULTIMA PROVA

sabato 9 novembre ore 21.00
giallo-noir

L’ULTIMA PROVA
adattamento teatrale e regia di Melissa Franchi
Compagnia TEATRO DI SABBIA (Vicenza)

Durante una prova a teatro Luca e Laura uccidono al culmine di una lite Andrea, attore ed amico dei due. Dopo un primo concitato momento decidono di nascondere il corpo e di proseguire la serata di prova, come se nulla fosse successo. Marco, scrittore e regista, sta infatti selezionando il cast per una nuova produzione. Quella sera sono infatti attesi Sara e Fabio che, insieme a Laura e Andrea dovrebbero essere gli attori della nuova pièce di Marco. Alla serata partecipano però anche Barbara, sorella di Andrea e Luca, vecchio compagno di studi di Marco e Laura. La prova si svolgerà all’insegna dell’attesa di Andrea che mai arriverà, in un’atmosfera di grande suspense, creata dalla musica magistralmente composta per questa storia noir, dal finale inaspettato.
Con L’Ultima Prova, Teatro di Sabbia ha voluto sperimentare un genere non comune in Italia, il giallo. Questo spettacolo nasce infatti come omaggio ai grandi film noir americani prodotti tra la fine degli anni ‘40 e la prima metà degli anni ’60 del ‘900. Il testo originale è liberamente ispirato alle grandi scene e alle inimitabili atmosfere di film come Psyco di Hitchcock e Piano, Piano Dolce Carlotta di Aldrich. La nostra è però una storia trasportata in un ambiente senza tempo, in uno spazio teatrale di prova.
Come segno che ormai contraddistingue le produzioni in prosa di Teatro di Sabbia, la scena e i costumi sono essenziali: cubi bianchi e relle cariche di abiti ed elementi teatrali a creare un luogo che può essere ovunque, in un teatro qualsiasi. I costumi rigorosamente bicromatici: il nero che contrasta con il rosso, colore della passione e del delitto.
L’Ultima Prova è come una giostra di suspense, caratterizzata da personaggi particolari, a volte scomodi, ma sempre affascinanti. Un giallo in cui il pubblico – come gli assassini- ha partecipato al delitto, ha assistito e che ora non può fare altro che seguire il tessersi di una ragnatela di inganni.
La musica è l’elemento infine che sottolinea in modo perfetto le atmosfere vorticose di questo noir, creando un immaginario melodico, ma distorto, a tratti pauroso, che dà vita a particolari atmosfere sottolineate da una luce a contrasto, fatta di tagli che creano zone d’ombra e di luce, così simili all’animo umano.